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Attualità venerdì 26 giugno 2020 ore 11:07

Al via gli scavi per la pieve di San Pietro

La ricerca archeologica è molto attesa. Prossimamente prenderà il via anche lo studio dell'antica Semifonte. Nuovo volano per il turismo



BARBERINO TAVARNELLE — Il legame antico che unisce storia, leggenda e percorsi di comunità al via una stagione di ricerca archeologica del territorio di Barberino Tavarnelle dove sono presenti due siti di alto interesse storico: Semifonte, e San Pietro in Bossolo. La cupola di San Michele Arcangelo domina la Valdelsa e il borgo medievale di Semifonte, l'antica e potente città che il mito e la tradizione popolare hanno tramandato nel presente. Potenza tanto temuta da Firenze che poi, con un inganno, la rase al suolo nel 1202. Dall'altra la pieve millenaria di San Pietro in Bossolo, madre di tutte le comunità cristiane di Barberino Tavarnelle, attestata come l’area dove nel quinto secolo nacque il primo nucleo cristiano.

Il Comune rilancia un progetto unitario di investimenti archeologici e percorsi sulla scoperta delle origini e per la promozione turistica del territorio"– annuncia il vicesindaco Giacomo Trentanovi.

Con una campagna di scavi che prende il via martedì 30 giugno, il Comune di Barberino Tavarnelle lancia questo nuovo progetto di indagini archeologiche presso la Pieve di San Pietro in Bossolo. L’obiettivo è quello di ampliare le conoscenze dell'edificio in relazione al territorio. L'attività consentirà di verificare la consistenza dei depositi archeologici attraverso un piano triennale di interventi.

Vi sono documentazioni che attestano la presenza di due castelli nell'area della pieve di San Pietro in Bossolo, fra XI e XIII secolo. Si tratta del Castello di “San Pietro in Bossolo” ed il “Castello di San Giovanni” che prende probabilmente il nome dal battistero antistante la Pieve di San Giovanni, ritrovato durante la prima campagna di scavi del 1967, il cui fonte battesimale è stato ricollocato all'interno della pieve. Per realizzare la ricerca e lo scavo il Comune si è avvalso della collaborazione tecnica dei Laboratori archeologici San Gallo, spin off accademico dell’Università di Firenze. La direttrice dello scavo è l’archeologa medievalista Chiara Molducci. Il Comune ha organizzato un’iniziativa aperta al pubblico per illustrare nel dettaglio il progetto archeologico, nei giardini dei locali annessi alla pieve di San Pietro in Bossolo in programma domenica 28 giugno alle ore 21.

Per l’area di Semifonte le indagini archeologiche, avviate con gli strumenti dell’archeologia leggera, si passa adesso alla richiesta di concessione per procedere con uno scavo più intenso. Le ricerche sono coordinate dalla Cattedra di Archeologia Medievale dell’Università degli studi di Firenze, in collaborazione con l’Istituto per Tecnologie Applicate ai beni Culturali e l’Istituto di Archeologia e Etnologia dell’Accademia Polacca delle Scienze di Varsavia.

La mitica città che osò sfidare Firenze oltre ad essere oggetto di storie e leggende, potrà trasformarsi in un'attrazione turistica e dare delle risposte storiche e archeologiche. Un tesoro sommerso da rivalutare che porterà un duplice arricchimento, culturale ed economico creando un mix formidabile con la cappella di San Michele, la piccola cupola del Brunelleschi, e il paesaggio circostante.

Un luogo che dove il tempo si è fermato,ma che la ricerca archeologica potrà adesso far tornare alla luce e alla vita.


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