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Politica martedì 03 maggio 2022 ore 13:56

Il sindaco polemico contro il fondi del Pnrr

La beffa dei piccoli Comuni con un alto tenore di vita che non possono presentare i progetti perché troppo "benestanti"



BARBERINO TAVARNELLE — Il Chianti è una zona dove la bellezza del territorio fa rima con un reddito pro capite maggiore, dato spesso proprio dalla presenza delle tante aziende vinicole e resort molto famosi e di successo. Una penalità quando si parla di Pnrr dove viene considerato l'indice Istat Ivsm ossia indice di vulnerabilità sociale e materiale.

L'indicatore penalizza i Comuni più virtuosi e più ricchi favorendo quelli meno fortunati, una distinzione che rende difficile per un territorio come Barberino Tavarnelle, riuscire a partecipare ai bandi e ottenere finanziamenti. 

Da qui parte la polemica del primo cittadino verso un meccanismo non corretto e penalizzante. Baroncelli critica "Assistiamo all’assegnazione di nuove risorse e importanti, mai viste negli ultimi anni, ci complimentiamo con colleghi ed enti che sono riusciti a ottenere finanziamenti, e noi?”. Partecipando a solo una parte dei bandi a cui ci viene gentilmente concesso, con poca speranza di successo, perché altro non possiamo fare, ma non in silenzio. Si permetta di poter esprimere il nostro dispiacere il nostro disappunto, il nostro scontento. E si provi per una volta anche ad ascoltare la verità”.

Meccanismi che favoriscono sempre gli stessi territori, tendenzialmente centri urbani di dimensione maggiori, lasciando fuori i piccoli centri creando una sorta di separazione tra città e campagna, tra centro e periferia. 

Separazione che è favorita dai bandi pubblici il sindaco infatti rincara la dose “E del fatto che negli negli altri bandi o in altri strumenti di finanziamento ordinari non si tenga conto che sarebbe opportuno a quel punto valorizzare chi è stato escluso da questo piano. O quantomeno provare a ridistribuire risorse anche ai comuni che in modo incolpevole e comunque non sostanziale hanno la sfortuna di essere identificati come migliori, ma lo sono? Lo saranno poi dopo questo piano? Io dico di no… anzi. Non lo siamo adesso non lo saremo poi”.

Uno sfogo che mette in luce un tema scottante di cui si parla molto poco, un sistema che non favorisce la coesione ma al contrario, una discriminazione dove un territorio più ricco viene penalizzato a scapito dei progetti che porterebbero benefici a tanti cittadini.


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