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Cultura martedì 10 novembre 2020 ore 11:00

Colligiani, Fiorentini nel cuore

I motivi, nascosti nelle pieghe della storia, del perchè Colle si sente da sempre vicina alla città del Giglio



COLLE VAL D'ELSA — La Toscana, si sa, è terra di campanili. La storia ci forma e ci segna, e le radici, anche le più insignificanti, prima o poi tornano a farsi sentire.

Se l'antico centro urbano di Colle Alta, come del resto tutta la Valdelsa, nasce alla fine dell'Alto Medioevo sotto l'occhio del vescovo di Volterra e con il nome di Piticciano, la città del cristallo cresce e si sviluppa in un contesto che vede la contesa di due grandi potenze del Duecento: le Repubbliche di Firenze e di Siena.

All'inizio del XIII secolo Colle è già organizzata in libero Comune, raggiungendo una notevole crescita grazie all'abbondanza d'acqua disponibile, parte della quale già canalizzata nelle "gore", per i primi rudimentali passi dell'artigianato a motrice idrica.

Le alleanze medievali spesso erano mutevoli, con Colle alleata di San Gimignano contro Poggibonsi o viceversa, ma una certezza della città del cristallo è stata la scelta, di cuore e di armi, di stare dalla parte di Firenze.

Nel Trecento Colle già iniziava a manifestare "simpatie" guelfe, contrariando non poco Siena, tanto che nel 1260 il borgo di Gracciano fu devastato. Movimenti che porteranno alla famosa battaglia di Colle nel 1269 (cantata da Dante nel XIII canto del Purgatorio) che vide la città alleata di Firenze, vincitrice contro Siena.

Se con i Medici moltissimi castelli, feudi, e intere signorie verranno assoggettate sotto Firenze, la lealtà dei colligiani nei confronti della città del giglio non verrà mai meno.

Tanto che la riconoscenza di Firenze al valore e al coraggio dell'alleata Colle si manifesterà solennemente: i priori di Palazzo Vecchio concessero, con deliberazione del 1º ottobre 1479, la cittadinanza fiorentina a tutti i cittadini nati, o che nasceranno in futuro a Colle.

Un riconoscimento di vicinanza e di affetto, che univa all'ideale anche delle reali e concrete riduzioni fiscali, come l'esenzione dalle gabelle per i manufatti prodotti a Colle. La Signoria di Firenze poi, alla fine del Quattrocento, contribuì alla ricostruzione delle opere di difesa andate distrutte ed a nuovi potenziamenti del sistema delle fortificazioni, di cui fa tutt'oggi bella mostra di sè Colle Alta.

Colle seguirà le sorti del Compartimento Fiorentino, insieme a tutta la Valdelsa, fino all'Unità d'Italia.

Successivamente, con la nascita delle Province, e vista la "grande mole" della provincia fiorentina, un territorio che era vissuto e prosperato per secoli nello stesso distretto fu diviso: una parte di Valdelsa passò sotto la Provincia di Siena, le Terre Nuove sotto Arezzo, la Valdicecina sotto Pisa. 

Dopo oltre un secolo e mezzo i colligiani non hanno mai smesso di sentirsi vicini a Firenze.

Lo stemma di Colle, una testa di cavallo rossa in campo bianco con il giglio di Firenze, è stato variato nel 2000 dal consiglio Comunale, il quale decise di rimuovere il giglio. 

Una scelta che non è mai stata digerita, ad oggi, dalla maggioranza dei colligiani. Al motto, mai tramontato, di Colle Guelfa.

Paolo Moschi
© Riproduzione riservata


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