Cronaca mercoledì 13 gennaio 2021 ore 14:30
Banda di ladri inchiodata dalle telecamere
Tre uomini, originari dell'Albania, seminano il terrore nel Chianti. Almeno cinque colpi messi a segno. Saccheggiata una casa anche a Barberino
BARBERINO TAVARNELLE — Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha individuato tre uomini di origini albanesi, di età compresa tra i 25 ed i 27 anni, in Italia senza fissa dimora, per i reati di furto aggravato.
Nei confronti degli stranieri ci sono gravi indizi di colpevolezza per aver compiuto almeno 5 furti di oggetti preziosi compiuti tra il 6 e 9 novembre 2020 in provincia di Firenze. Inoltre la banda di albanesi sarebbe responsabile anche di altri due colpi falliti.
Le rapine messe a segno sono avvenute: una a Barberino Tavarnelle, due a San Casciano Valdipesa e due all’Impruneta.
I due tentati falliti, invece, si sono consumati a Barberino e San Casciano.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Firenze hanno avuto inizio dopo che gli indagati sono stati fermati da una volante per un normale controllo A Firenze, nei pressi dell'Isolotto a Firenze.
Durante gli accertamenti, uno di questi era stato trovato in possesso di alcuni preziosi, tre anelli ed un paio di orecchini. Nel corso delle indagini è emerso che questi oggetti erano stati rubati, poche ore prima, in un'abitazione.
L’analisi del traffico telefonico dei cellulari e l’analisi dei sistemi di videosorveglianza, hanno permesso di ricostruire i movimenti della banda durante la loro permanenza in zona. Il gruppetto è giunto dal sud Italia a bordo di un’autovettura intestata ad un prestanome dotata di doppiofondo, utile per occultare la refurtiva.
Prima di ogni colpo sembra che i tre facessero un sopralluogo in orario pomeridiano-serale. Una volta accertata l'assenza dei proprietari, i malviventi si introducevano in casa passando dalla porta principale o dalle finestre.
Uno degli arrestati è stato catturato a Maddaloni (Caserta) da personale della Squadra Mobile di Firenze, con la collaborazione dei colleghi di Caserta. Proseguono le ricerche degli altri due indagati destinatari del mandato di cattura.
La refurtiva recuperata è stata riconsegnata ai proprietari che possono tirare un sospiro di sollievo dopo la brutta esperienza patita nel novembre scorso.
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