Peter Pan
di Malena ... - domenica 04 settembre 2016 ore 07:00
Peter Pan è un uomo adulto che non vuole crescere. È sempre allegro, spensierato e abita in un luogo incantato, dove tutto si può fare. Infatti, egli abita nell’Isola che non c’è.
Ha una moglie di nome Wendy che si è occupata dei loro figli crescendoli con amore e dedizione. L’uomo però sta anche con Trilly, l’amante, gelosa della moglie di Peter Pan. Il nostro macho per evitare di essere scoperto fugge sempre partecipando a congressi e trovando impegni di lavoro tra i più svariati e complessi. Durante uno di questi suoi spostamenti purtroppo perde la sua ombra, anche se alla fine, la moglie Wendy, aiuterà il marito a ritrovarla a riattaccarsela. Ma andiamo per ordine.
Le avventure vissute da Peter Pan sono tante. Egli può annoverare molte donne nella sua cartucciera. Prima fra tutte Giglio Tigrato, sposata a un potente capo indiano e già amante di Capitan Uncino. Quest’ultimo trama di vendicarsi di Peter Pan per avergli rubato l’amante facendosi aiutare da Spugna, suo amico, senza però ottenere grandi risultati poiché Trilly rimane con Peter Pan.
Trilly dal canto suo cerca di porre fine al rapporto tra Wendy e Peter Pan, e manda lettere anonime indirizzate alla moglie affinché la donna riesca a vedere il marito per quello che è. Wendy riceve anche telefonate da sconosciuti che interrompono la comunicazione sentendo la sua voce nel dire pronto! Lei tiene duro e rimane attaccata al marito fino a quando Peter Pan scopre le manovre effettuate da Trilly bandendola per sempre dalla sua vita.
Per farsi perdonare dalla moglie, Peter Pan porta Wendy in vacanza a vedere le sirene e tornano a casa felici e ristorati, ma il maschio è talmente abituato ad avere sempre situazioni intriganti, che con una scusa, qualche tempo dopo (a volte ritornano!!!) ricerca Trilly. Peter e l’ex amante ristabiliscono la loro relazione ma ora Trilly è ormai sposata e con una figlia di nome Giovanna. La relazione tra i due è di nuovo in piedi e se la spassano ancora all’insaputa di Wendy. Effettuano un viaggio a Londra per un fine settimana e, passato il momento felice, una volta tornati nelle rispettive abitazioni, ricominciano i problemi di sempre.
La donna vuole essere l’unica a stare accanto al suo Peter Pan. L’uomo pertanto, cambia direzione, volgendo il suo interesse verso altri lidi e altre spiagge, come fa il marinaio cambiando rotta e spiegando le vele secondo la direzione del vento. Fa difatti un lungo viaggio, fermandosi nei vari porti: Marilia la bionda, Venere la mora, Marcellona la rossa, Genoveffa la castana, Marinella la platino, ecc. Ogni tanto fa scalo, ritornando da Wendy sempre lì ad aspettarlo e da Trilly per una breve sosta.
Il tempo passa e la storia si ripete fino al calar del sole, quando il tramonto degli anni pone fine agli ormoni maschili, con la pace di tutte le donne, vittime di Peter Pan. La moglie a quel punto restituisce l’ombra a Peter Pan perché oramai sicura della fedeltà del marito e in contro luce adesso tutti possono ammirare la sagoma dell’uomo guerriero, finalmente a riposo.
Wendy però, non più dolce come ai primi tempi del loro matrimonio si vendica, ogni qualvolta che ne ha l’occasione. Finalmente si reputa una donna felice poiché, in tutti quegli anni di solitudine e di tradimenti, aveva conosciuto un giovane divenuto ovviamente il suo amante, con il quale, non perde occasione adesso di trascorrere del tempo tra coccole e benessere.
Tra le donne avute da Peter Pan c’è stata una psicologa che nel 1983 definì formalmente il concetto di sindrome di Peter Pan descrivendo in realtà quella situazione psicologica in cui si trova una persona che si rifiuta o è incapace di crescere, di diventare adulta e di assumersi le proprie responsabilità rimanendo all’età della fanciullezza e comportandosi di conseguenza. Ecco alcuni suoi suggerimenti per far fronte a questo disturbo della personalità qualora fossimo in una relazione di questo tipo.
Cercare di fargli prendere coscienza di avere un problema, poiché per loro è del tutto normale avere certi atteggiamenti. Difatti, spesso, ha anche una personalità maschilista e narcisista, per cui avere altre relazioni, non è da condannare ma semmai da sfoderare considerandosi “ganzo”. Dargli dei limiti che non deve superare poiché di solito questi personaggi non sanno dove sta di casa il rispetto. Respingere la colpevolizzazione dato che spesso incolpa, chi gli sta vicino, delle proprie azioni: “Mi ci hai portato tu a fare questa cosa!” “Io non volevo avere altre avventure”. Non seguire il suo ritmo infantile nel caso voglia fare cose poco consone alla sua età anagrafica. Non risolvergli i problemi quando viene a lamentarsi e, in sostanza, evitiamo di fare le “crocerossine”.
Mostrargli i suoi errori anche se a lui ovviamente non piace sentirsi dire che ha dei difetti ma ciò è necessario e educativo. Se poi riusciamo a mandarlo dallo psicologo, avremmo fatto bingo! Faccio presente cha la sindrome di Peter Pan colpisce anche le donne e pertanto questi sintomi e questi comportamenti, per quanto agli uomini possa sembrare strano, si manifestano anche in loro. Non sempre il detto è meglio avere rimorsi che rimpianti è quello più auspicabile. La vita è lunga. Difficilmente da “giovani” si pensa alla fine che potremmo fare.
Malena ...