Attualità lunedì 28 settembre 2020 ore 22:41
L'eredità progettuale di Piero Bottoni
Il vecchio piano regolatore del Comune di San Gimignano degli anni Cinquanta, spiegato ricordando il suo estensore
SAN GIMIGNANO — All'interno del Festival dell'Architettura che si tiene a Colle val d'Elsa, si moltiplicano gli eventi riguardanti anche le altre città valdelsane e la loro storia architettonica.
Domenica si è tenuto il ricordo della figura dell'architetto Piero Bottoni, che realizzò il piano regolatore degli anni Cinquanta di San Gimignano.
Si trattò all'epoca di una vera e propria svolta urbanistica, che aveva in sè una grande visione di futuro. San Gimignano all'epoca era una città molto importante, e poteva contare su molti più abitanti di oggi (oltre 10 mila).
Se la San Gimignano del passato è stata una maestra di architetture e di urbanistica, anche quella del recente passato non è stata da meno, riuscendo a coniugare conservazione e innovazione. Non è un caso se questo angolo di Toscana, ad oggi,è una delle mete più visitate al mondo.
Il convegno è stato curato dall'Assessore Carolina Taddei, con la partecipazione dell'Archivio Piero Bottoni, il professore De Luca dell'Università di Firenze, Maggi dell'Università di Siena e Silvia Viviani, già presidente Inu. Il tutto per un risultato di un alto profilo culturale ed evocativo, un seme di memoria che servirà molto anche nelle riflessioni odierne sullo sviluppo urbano della città turrita.
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