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martedì 19 marzo 2024

PAGINE ALLEGRE — il Blog di Gianni Micheli

Gianni Micheli

Diplomato in clarinetto e laureato in Lettere, da sempre insegue molteplici passioni, dalla scena alla scuola, dalla scrivania alla carta stampata, coniugando il piacere della scrittura con le emozioni del confronto con il pubblico, nei panni di attore, musicista, ricercatore, drammaturgo e regista. Dal 2009 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Toscana riversando nella scrittura del quotidiano le trame di un desiderio di comunicazione in cerca dell’umanità dell’oggi, ispirata dalle doti dell’intelligenza, della sensibilità e della ricerca della felicità immateriale.

Storie di un luogo di mare in cui rinasce la storia

di Gianni Micheli - lunedì 16 agosto 2021 ore 07:34

Un luogo di mare è… un luogo di mare: mare, ombrelloni, tintarella, gelati, libri da leggere e da far leggere (se il luogo di mare ha una vocazione dedicata ai più piccoli e lo vivi con la famiglia), passeggiate spensierate nelle notti che racchiudono il fresco dell’estate. Se vogliamo un luogo di mare è anche riscoperta di sapori: il ristorante a portata di piede, il pesce fresco, la verdura e la frutta locale, il cocomero che vince sulle merendine. Infine un luogo di mare è il luogo della stanchezza, delle bracciate, dei tiri al pallone o alle bocce, dai castelli di sabbia e del buon riposo: sulla sabbia, su un lettino, nell’afa del dopopranzo.

Cos’altro può essere un luogo di mare per gli abitanti dei luoghi di città? Un luogo di mare come, ad esempio, Marina di Grosseto?

Passeggio le mie estati a Marina di Grosseto da quando ero un bambino. Quel mare è da sempre il mio mare di casa, il mio mare di prossimità. Da automobilista ho visto il mutarsi della viabilità per e da Marina di Grosseto. Da villeggiante ho partecipato con curiosità, negli ultimi quarant’anni, alla trasformazione di un centro estivo in un vasto agglomerato di case e di servizi interessato, principalmente, ai servizi: la nuova gelateria, la nuova pasticceria, il bagno rinnovato, il ristorante che ha cambiato gestione, quel negozietto che non ti aspetti e che ti incanta; e disarmato dall’incuria: le colonie in abbandono, quella fontana senz’acqua, quell’intoccabile struttura chiamata “La Rotonda”, nel luogo più transitato di Marina, via XXIV Maggio, che con le sue barricate di ferro e ruggine ha da sempre cantato, per la mia generazione, l’inno della disgregazione, di un passato che non potrà più essere, vinto dal tempo e dalle mode.

- Ma qui cosa c’era? Un supermercato?

- Perché non lo possono abbattere?

- È uno stabile protetto.

- Possibile? Certo doveva essere bello però… tenerlo così…

Ecco: quel passato m’intrigava e cercava risposte che ho trovato nell’estate dell’anno 2021, quando un luogo di mare come Marina di Grosseto ha saputo vestire i panni del narratore e diventare, o tornare ad essere, un luogo di storie. Meraviglia: “La Rotonda” è stata riconsegnata alla sua striscia d’aria tra sole e mare, bella e preziosa come un antico gioiello di famiglia, e il 9 agosto mi sono trovato alla presentazione pubblica presso il Bagno Moreno di un libro appena edito da Effigi: Marina di Grosseto. La Rotonda. Storie d’un luogo di mare. Autori del volume Corrado Barontini e Gaetano Tellioli.

In verità Marina di Grosseto è da tempo un luogo di mare e di storie - si pensi al Forte San Rocco riconsegnato anche lui da poco alla vivibilità, almeno per la parte esterna - ma, da spensierato bagnante, lo ammetto: non aveva catturato il mio interesse. Pensavo al pane e non pensavo al fornaio. Pensavo al pesce e non pensavo al pescatore. Pensavo al mare, alla spiaggia, a come trasformare la vacanza di mia figlia in un ricordo prezioso e non pensavo alle donne e agli uomini che hanno fatto sì che quel mare potesse essere anche il mio mare, dar vita anche ai miei ricordi.

Consiglio la lettura del volume, impreziosito da una vasta documentazione fotografica, a tutti gli amanti di Marina di Grosseto, delle sue stanze, delle sue onde, della sua gente. A quanti, come me, chiamano quella spiaggia la loro spiaggia e pensano, a volte, come sarebbe bello viverci in inverno, attendendo il tramonto sul mare con la carezza del vento sul viso.

Riporto in conclusione un’ottava rima originale del cantastorie Mauro Chechi, presente all’evento, cantata all’impronta. Ne condivido il cuore e con il cuore la condivido per chi non c’era:

Parlare qui stasera ‘un è un dilemma

A questa gente che mi sta vicina

Lo faccio tranquillo, amici, senza flemma

Per parlar questa sera di Marina

La terra s’ha migliore di Maremma

La zona che al cuore è più vicina

Al cuore che a tutti qui è presente

Per questo ci si trova tanta gente.

Gianni Micheli

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