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LEGGERE — il Blog di Roberto Cerri

Roberto Cerri

ROBERTO CERRI - Spunti ed opinioni del Direttore della Biblioteca Gronchi di Pontedera su libri, lettura, biblioteche, educazione permanente e su come tutte queste cose costituiscano una faccia importante dello sviluppo delle comunità.

I libri e la guerra di Amazon

di Roberto Cerri - giovedì 28 agosto 2014 ore 14:23

La guerra commerciale che si sta combattendo attorno alla vendita on line dei libri cartacei e al controllo delle vendite degli e­book è una vicenda molto istruttiva e segna un altro capitolo importante della storia del libro. La guerra dei “due dollari”, come è stata chiamata dai giornali, perché questa è la differenza di prezzo che Amazon vuole imporre agli editori, avrà ripercussioni
su tutti i lettori, che è bene quindi sappiano, prima di arruolarsi per il fronte, qual è la posta in gioco. 

E decidano, con la propria testa, da quale parte sia meglio stare.

Perciò, avvertendo che in ogni guerra la propaganda la fa sempre da padrona, provo a descrivere (per ciò che ho capito) gli schieramenti e gli obiettivi. 

Da una parte c'è Jeff Bezos, l'uomo che guida Amazon e ne incarna lo spirito. Il suo obiettivo è controllare il mercato dei libri (e soprattutto le vendite on line e il commercio dei libri elettronici), così da poter imporre i suoi prezzi (e, per corollario, il suo dominio su autori, editori e alla fine, temo, anche sui lettori).


Naturalmente con Amazon stanno anche un po' di editori e di autori. Anche se sembrano avere poco peso nello schieramento messo in campo da Amazon, che gode soprattutto del sostegno dei lettori, ai quali fa gola risparmiare anche solo due dollari e ricevere tutti i libri in tempi rapidissimi.


Ovviamente la differenza di “due dollari” a cui Amazon vende i libri elettronici, attestandosi sullasoglia simbolica di 9,99€, sembra soprattutto un pretesto per mettere in riga gli editori e dimostrare che ciò che conta non è produrre libri, ma venderli. Jeff Bezos sa che in tempi di crisi la cosa è apprezzata da molti lettori. Per questo sta tirando dritto. Ma se vincerà la guerra (che, secondo alcuni sarebbe solo un pezzo, di uno scontro più complicato sul controllo dell'informazione e della pubblicità) è presto per dirlo.


Nell'altra trincea ci sono autori ed editori di diversi paesi che resistono alla logica di Amazon.


Questi ultimi vorrebbero prezzi di e­book più alti, una commercializzazione delle versioni cartacee concordata con le case editrici e soprattutto mantenere una loro strategia ed una certa indipendenza operativa. In questa trincea si sono posizionati anche alcuni governi nazionali (la Francia in testa,
come era prevedibile). 

Questi editori e autori (schiera quest'ultima che include anche americani, oltre che europei) in sostanza vogliono mantenere un “ruolo attivo” nella gestione del libro e non essere costretti ad accettare senza margini di trattativa le decisioni di un solo grande “rivenditore” planetario che in questi giorni, tra l'altro, ha deciso di sbarcare in forze anche sul mercato cinese e di sfidare Alibaba

Per questo schieramento far libri non è solo un affare commerciale. O meglio lo è, ma il potere di decidere cosa si legge e a che prezzo non dovrebbe stare solo nelle mani di un “mega rivenditore” (perchè Amazon è sostanzialmente questo).


E' uno scontro legittimo, duro e come tutte le guerre commerciali, non privo di scorrettezze, propaganda e trabocchetti. L'esito è ancora incerto. La vittoria di Amazon niente affatto scontata.

L'Italia, grazie al fatto che il suo mercato librario è meno importante nello scacchiere internazionale, per ora sta a guardare. 

Di solito, all'inizio delle guerre, optiamo sempre per la neutralità.

Roberto Cerri

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