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venerdì 08 novembre 2024

DISINCANTATO — il Blog di Adolfo Santoro

Adolfo Santoro

Vivo all’Elba ed ho lavorato per più di 40 anni come psichiatra; dal 1991 al 2017 sono stato primario e dirigente di secondo livello. Dal 2017 sono in pensione e ho continuato a ricevere persone in crisi alla ricerca della propria autenticità. Ho tenuto numerosi gruppi ed ho preso in carico individualmente e con la famiglia persone anche con problematiche psicosomatiche (cancro, malattie autoimmuni, allergie, cefalee, ipertensione arteriosa, fibromialgia) o con problematiche nevrotiche o psicotiche. Da anni ascolto le persone in crisi gratuitamente perché ritengo che c’è un limite all’avidità.

​Specchio, specchio delle mie brame, chi è il politico più oscuro del reame?

di Adolfo Santoro - sabato 08 luglio 2023 ore 08:00

Ho già scritto sulla distinzione tra “narcisismo sano” (che permette alla persona di amare se stesso e, attraverso questo amore, amare gli altri) ed un “narcisismo insano”, in cui la persona dipende, per correggere la sua bassa autostima, dalla presenza di un altro (una persona oppure un pubblico): il narcisista insano, dunque, tratta l’altro come un oggetto ed è privo di empatia.

Ci si è accorti poi che il narcisismo non è una categoria omogenea, ma che possono essere distinte due polarità, variamente denominate e definite (ma queste polarità, ad un attento esame, si dimostrano in un continuum, per cui il narcisista mostra, a seconda delle circostanze e dell’età, il lato Jekyll e il lato Hyde):

- narcisismo “a pelle spessa” (arrogante, aggressivo, distruttivo verso l’altro, investito in un sé idealizzato) e “a pelle sottile” (vulnerabile, vergognoso, ipersensibile alle critiche, con senso d’inferiorità e ricerca di approvazione);

- narcisismo “inconsapevole” (invulnerabile alle reazioni degli altri – perché ogni critica riaprirebbe la ferita della bassa autostima -, vanaglorioso, arrogante, auto-centrato – gli altri sono solo spettatori alle sue esibizioni) e “ipervigile” (sensibilissimo alle reazioni degli altri – perché la ferita della bassa autostima è ancora aperta -, con la convinzione di avere il diritto di essere trattato in modo speciale, etero-centrato – perché chiedono che i riflettori dello spettacolo siano spenti);

- narcisismo “overt” (esibizionista, assolutamente fiducioso e sicuro della sua superiorità e della sua importanza) e “covert” (poco fiducioso in se stesso, con scarsa iniziativa, vagamente depresso, poco entusiasta dei risultati raggiunti, ipersensibile, ansioso, timido e insicuro); visti da vicino, però, sia l’”overt” che il “covert” mostrano bisogno d’ammirazione, fantasie di grandezza più o meno nascoste, sfruttamento altrui, sensazione che tutto sia dovuto, il desiderio dell’ammirazione altrui, tendenza a manipolare, arroganza, presunzione, eloquio polemico, trascuratezza dei bisogni degli altri e difficoltà nel controllare gli impulsi.

Ad un’analisi più attenta, però, ci si è accorti che il “narcisismo” è un tratto che entra spesso, in associazione con altri due tratti – il “machiavellismo” e la “psicopatia” – nella “triade oscura”, che è considerata predittiva di psicopatologie e di comportamenti antisociali ed immorali.

La sub-personalità narcisista mostra grandiosità, diritto e superiorità e non vuole altro che ammirazione; dopo aver ottenuto ciò che vuole, è poco interessata alle altre persone e, quando le importa degli altri, lo fa per migliorare il suo status: le piace socializzare con altri di successo; sembra completamente innamorata di se stessa, ma il suo Ego gonfiato nasconde sentimenti di inferiorità, per cui non può mai ammettere di aver sbagliato, mente ed incolpa gli altri.

La sub-personalità machiavellica è senza principi, fredda e ha una visione cinica degli altri esseri umani; le piacciono i soldi, il potere e la vittoria e usa la manipolazione per ottenere quello che vuole o per sfruttare gli altri; se la manipolazione non funziona, ruba o tradisce; crede che sia meglio essere temuta che apprezzata e che sia meglio offendere gli altri come strategia per controllarli.

La sub-personalità psicopatica sembra fredda e gli altri ne sono terrorizzati; mostra poca o nessuna paura, agisce in modo impulsivo ed ama il pericolo estremo; la mancanza di empatia le impedisce legami emotivi e la possibilità di provare compassione: non ha problemi ad essere cattiva e, se accade qualcosa di terribile, spesso non prova poi alcun senso di colpa o rimorso.

Se dovessimo chiedere a queste sub-personalità “chi è la sub-personalità più oscura?”, la narcisista direbbe “io”, la psicopatica direbbe “non mi interessa”, la machiavellica direbbe “chiunque io voglia che sia”.

Ti propongo, a questo punto, un test di valutazione della “triade oscura” allo scopo di valutare te stesso:

1. Sono egocentrico.

2. Spesso non provo rimorso.

3. Non sono così triste come altri quando muore qualcuno.

4. Sfrutto gli altri per il mio tornaconto.

5. Spesso sono stato definito spietato o insensibile.

6. Mi merito grandi riconoscimenti, stima e successo.

7. Ho una buona relazione con la mia famiglia.

8. Uso le bugie per ottenere ciò che voglio.

9. Disprezzo chi non riesce a controllare le proprie emozioni.

10. Mi sento facilmente frustrato.

11. Ho un grande senso di presunzione.

12. A volte faccio i capricci, senza pensare alle conseguenze o ai rischi.

13. Voglio che gli altri mi ammirino.

14. Gli altri dovrebbero prestarmi attenzione.

15. Manipolo gli altri per ottenere ciò che voglio.

16. La maggior parte delle persone sono pigre e non lavorano duramente a meno che non siano costrette.

17. Mi aspetto che gli altri mi riservino favori speciali.

18. Mi diverto a deridere i perdenti.

19. Preoccuparsi della moralità delle proprie azioni è da perdenti.

20. Domino le situazioni sociali.

21. Evito il conflitto diretto con chi mi potrebbe essere utile in futuro.

22. Tutte le persone si meritano rispetto.

23. Sono particolarmente motivato nello stringere amicizia con persone famose.

24. Sono cinico.

25. Annoto informazioni delicate che possono essere utilizzate per ferire qualcuno in futuro.

26. Sono meglio degli altri.

27. Utilizzo la falsa adulazione per ottenere ciò che voglio.

28. Inganno le persone in modo da apparire migliore ai loro occhi.

29. Perdo facilmente la calma.

30. Mi sento superiore a chi condivide i propri segreti imprudentemente.

31. Fantastico sul massimo prestigio e stato sociale.

32. Faccio ciò che voglio e non mi sento particolarmente obbligato nei confronti di nessuno.

33. Mi sento più speciale degli altri.

34. Ho smania di grandezza.

35. Essere eticamente corretto è più importante di far successo.

36. Non ho mai avuto problemi con la legge.

Per ogni risposta positiva datti un punto a tutte le affermazioni, tranne per quelle numerate con 7), 22), 35) e 36) (ad una risposta positiva a queste affermazioni ti toglierai un punto). Un punteggio inferiore a 7 punti segnalerà che sei quasi una brava persona (che può migliorare riflettendo su se stessa), un punteggio tra 8 e 18 segnalerà che ti conviene rivolgerti ad uno psicoterapeuta, un punteggio superiore a 19 ti consiglierà di essere più prudente: rischi di andare in prigione senza passare dal Via!

In aggiunta, se vuoi divertirti, puoi utilizzare il test per valutare i politici (la “casta”, come si diceva una volta); i politici, infatti, se non hanno umiltà, sono perlomeno narcisisti, mentre, se non hanno etica, sono per lo meno ridicoli.

A titolo d’esempio, ti invito a riflettere su un “banale” comportamento del Ministro di Fratelli d’Italia per il Turismo, Daniela Santanché (che però ha ricevuto l’attenzione giudiziaria per altri suoi comportamenti “più importanti”). La Santanché, dopo aver stipulato nel 2014 un contratto di leasing per una Maserati (i cui costi sono stati accollati al Ki Group, che, per altri versi attende il pagamento di Tfr e arretrati), ha ricevuto dal comune di Milano 419 accertamenti (archiviati in automatico dal sistema sanzionatorio grazie all’abbinamento della targa a un pass che autorizza l’accesso dove gli altri non possono) ed ha collezionato 43 multe per divieto di sosta, elevate sul posto dagli agenti, notificate, ma non pagate, tanto che il Comune le ha trasmesse ad una società di riscossione. Nel 2017, inoltre, l’autista della Santanché fu fermato dai vigili per aver “bruciato” un semaforo; l’agente notava sulla Maesrati i lampeggianti e una sirena che risultavano non più autorizzati dal Viminale, poiché non era ministra ormai da tre anni e non aveva la scorta; questo fatto veniva spiegato così dalla stessa: “La ragione è semplice. Sirena e lampeggiante sono di proprietà della polizia di Stato, e deve essere la stessa polizia a ritirarli. Fino a quando questo non avverrà, non dovrò essere certo io a toglierli. Comunque ribadisco: l’auto non è intestata a me, non ero presente al momento del fatto, né ho alcuna responsabilità di alcun tipo.”.

Sono sicuro che troverai analoghi episodi “edificanti” nel comportamento di altri politici di tutto l’arco “costituzionale”.

Ma, d’altra parte, ci sono anche comportamenti di segno opposto, come quello di Elly Schlein, che è intervenuta in risposta alle parole pronunciate da Ignazio La Russain difesa del figlio Leonardo Apache, accusato di violenza sessuale d una ragazza, che ha raccontato che il 18 maggio intorno a mezzanotte era in una discoteca nel centro di Milano con una amica e lì ha incontrato Leonardo, che in passato era stato suo compagno di scuola. E, dopo un drink, ha riferito di non ricordare nulla di quando successo, ma di essersi svegliata confusa e nuda nel letto del ragazzo intorno a mezzogiorno (c’era nel drink una droga da stupro?). La Russa-padre (che qualche tempo fa, in una trasmissione televisiva, aveva proposto una marcia di soli “maschi” al fine di renderli consapevoli della violenza ideologica che sottende il femminicidio, ma che non si accorgeva che al contempo il proprio rampollo pubblicava sui social dei pezzi rap di odio sessista) ha contestato i tempi della denuncia da parte della ragazza e l’uso precedente di cocaina da parte della stessa; la Schlein ha commentato: "Al di là delle responsabilità del figlio di La Russa, che starà alla magistratura di chiarire, è veramente disgustoso vedere la seconda carica dello Stato utilizzare parole che tendono a minare la credibilità delle donne che denunciano, a seconda di quanto tempo ci mettono a farlo. È segno di grave ignoranza e anche di mancanza di rispetto per le donne che denunciano le violenze. Non si può vedere che un presidente del Senato legittimi i pregiudizi sessisti in questo modo.”.

Sono sicuro che troverai analoghi episodi etici nel comportamento di altri politici di tutto l’arco “costituzionale”. Se ne trovi, fammelo sapere: sono così rari!

Adolfo Santoro

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